Art. 2.
(Titolarità pubblica della pianificazione
del territorio).

      1. La pianificazione del territorio compete esclusivamente alle istituzioni pubbliche.
      2. La formazione degli strumenti di pianificazione spetta ordinariamente ai comuni, alle province o alle città metropolitane, alle regioni e allo Stato.
      3. Il riconoscimento delle competenze pianificatorie dei comuni, delle province o delle città metropolitane e delle regioni è operato dalla legislazione dello Stato anche con riferimento alla sua competenza esclusiva di definizione delle funzioni fondamentali dei medesimi enti.
      4. La legislazione dello Stato e quella regionale possono attribuire competenze nel campo della formazione di strumenti di pianificazione specialistica o settoriale, attinenti alla difesa del suolo, alle aree naturali protette, all'erogazione di servizi di interesse collettivo, e simili, ad altre istituzioni pubbliche, con la concorrenza di diversi enti territoriali, fermo restando che anche in tali casi la competenza decisionale finale deve spettare all'ente territoriale nella cui circoscrizione rientra l'intero ambito oggetto dello specifico strumento di pianificazione.
      5. La legislazione dello Stato e quella regionale, nell'ambito delle rispettive competenze, specificano i casi di prevalenza degli strumenti di pianificazione specialistica

 

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o settoriale di cui al comma 4 sugli ordinari strumenti di pianificazione e le modalità di adeguamento di questi ultimi alle disposizioni dei medesimi strumenti di pianificazione specialistica o settoriale. Sono altresì specificati i casi in cui il raggiungimento di intese con le istituzioni pubbliche competenti conferisce agli ordinari strumenti di pianificazione dei comuni, delle province o delle città metropolitane e delle regioni la valenza e l'efficacia dei suddetti strumenti di pianificazione specialistica o settoriale.